venerdì 1 febbraio 2008

Definiamo il commercio equo e solidale...


Proviamo a dare una definizione
Il Commercio Equo e Solidale (FAIR TRADE) viene definito dalla Carta dei Criteri come un approccio alternativo al commercio convenzionale .

"Il Commercio Equo e Solidale promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica.
Il Commercio Equo e Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: produttori, lavoratori, Botteghe del Mondo, importatori e consumatori".
Il suo scopo è riequilibrare i rapporti con i Paesi economicamente meno sviluppati, migliorando l'accesso al mercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati, attraverso una più equa distribuzione dei guadagni.

Ma quali sono i principi del Commercio Equo e Solidale?


ASSICURARE UN PREZZO EQUO AI PRODUTTORI DEL SUD DEL MONDO
un prezzo "equo" e' il prezzo che viene pagato per un prodotto (alimentari,artigianato, ecc) tale da consentire ai lavoratori e alle loro famiglie il soddisfacimento dei loro bisogni e una vita dignitosa. Questo significa che i lavoratori del commercio equo e solidale non sono sfruttati o sottopagati, come avviene solitamente nel commercio tradizionale.
Un prezzo GIUSTO che viene stabilito, tra l'importatore e i produttori stessi, perche' nessuno sa meglio di loro qual e' la giusta retribuzione.
Nel commercio tradizionale questo obiettivo e' ostacolato dalla presenza di commercianti locali ed internazionali che esercitano una mediazione strangolatrice. La soluzione proposta dal commercio alternativo e' di distribuire prodotti comprati direttamente dai contadini e dagli artigiani, senza intermediazioni speculative.

GARANTIRE LA DIGNITA' DEL LAVORO
Una organizzazione che fa parte del circuito del commercio equo e solidale garantisce ai propri lavoratori un ambiente salubre, dove sono garantite le norme di sicurezza. Non esiste discriminazione sul lavoro di gruppi della popolazione e non viene accettato lo sfruttamento del lavoro minorile.

ESISTE SEMPRE LA DEMOCRAZIA NEL PROCESSO DEL LAVORO
I produttori sono di solito riuniti in organizzazioni attente alla partecipazione decisionale da parte di tutti i lavoratori (le cooperative, ad esempio),e cio' li responsabilizza. Anche nelle retribuzioni non ci sono grosse divergenze fra i vari ruoli nell'organizzazione.

FORNIRE AI PRODUTTORI UN PREFINANZIAMENTO
Quando il produttore viene in contatto con l'importatore, al momento dell'ordine viene anticipato circa il 50% del pagamento complessivo. Questo avviene per favorire una maggiore ottimizzazione del lavoro locale: la merce, i mezzi di trasporto, il pagamento degli operai, ecc.
Con questo prefinanziamento, tanti gruppi di artigiani non sono tagliati fuori dal mercato (qual e' la banca che fornisce finanziamenti a chi offre poche garanzie ?) e possono intraprendere attivita' produttive per lo sviluppo locale.


SVILUPPARE LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE
Si privilegiano lavorazioni non inquinanti e biologiche, il piu' possibile naturali e con poca industrializzazione meccanica. Quando possibile viene usato anche materiale riciclato.

PROMUOVERE LA SOLIDARIETA' E LO SVILUPPO LOCALE
Forte impatto sociale positivo, redistribuzione delle risorse a beneficio della comunita' locale: ad esempio per la costruzione di scuole, strade, ospedali, o per i miglioramenti dei metodi di produzione.

GARANTIRE LA TRASPARENZA
Il commercio equo e solidale fornisce ai consumatori approfondito materiale documentativo, affinche' ogni acquirente finale sia consapevole ed informato sui suoi acquisti (chi sono i produttori, come e' composto il prezzo, ecc).

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